Venerdì – 09 gennaio 2015 – ore 17.15
Costruire l’architettura: “Architettura della Natura”
Carlo Scoccianti
Ciò che chiamiamo “architettura” è forse una delle arti più antiche. Arte di edificare e in senso ampio arte di configurare lo spazio. Per millenni ha svolto il proprio compito perseguendo lo scopo primario di costruire la dimora degli umani. Oikodómos la chiamavano i greci. Dove oíkos è la casa e dómos è costruire. Ma oíkos è etimo di ciò che nel nostro tempo chiamiamo “ecologia”, ossia la volontà di studiare quell’ambiente che le scienze biologiche guardano come sistema organizzato di esseri viventi.
Carlo Scoccianti è biologo, esperto di ecologia applicata al territorio, sa come e dove vivono gli animali. E perciò sa quali relazioni intercorrono tra i molteplici e vari organismi viventi e come vanno modificandosi nel tempo. Allo stesso modo in cui gli architetti sanno – o dovrebbero sapere – dove e come vivono gli umani e in che relazione si pongono con l’ambiente circostante. Per antica tradizione l’architettura ritaglia dall’ambiente lo spazio per l’abitazione umana, crea un luogo, traccia un confine tra la sua casa e quella sconfinata degli altri viventi. È in questo modo prettamente difensivo di relazionarsi all’ambiente che da tempo immemore l’uomo si sforza di dominare la natura. Le Corbusier dice appunto: «La ville est la mainmise dell’home sur la nature» (Urbanisme, 1925).
Ma la crescita indefinita della potenza tecnico scientifica ci sta portando verso un dominio attivo, che va estendendosi all’intero ambiente. Scoccianti ci ha mostrato come sia possibile, con appropriata scienza e adeguata tecnica, concepire e realizzare sistemi ecologici complessi e governarne l’evoluzione, prevedendone perfino l’esteriore aspetto, e quindi il significato simbolico e non solo funzionale, in modo analogo alla progettazione architettonica. Nell’incontro con questo eccezionale biologo pratico abbiamo potuto intravedere il futuro dell’architettura: l’estensione della sua capacità di configurare lo spazio all’intero globo, di organizzarlo in sistema per l’abitazione della totalità delle specie viventi.
Francesco Ventura
Friday – gen 09th 2015 – 17.15 pm
Building the architecture: “Architecture of nature”
Carlo Scoccianti
What we call “architecture” is perhaps one of the oldest arts in existence. The art of building in the broadest sense is the art of configuring space. For millennia, its main task was to achieve the primary purpose of building dwellings for humans. The Greeks called it oikodómos. Oikos meaning “house” and domos “to build.” Oikos is also the root of what we now call “ecology,” the desire to study the environment that biology sees as an organized system of living beings.
Carlo Scoccianti is a biologist, an expert in ecology applied to the land, and he knows where and how animals live. He therefore knows which relationships take place between the many, varied living organisms and how they change over time. Likewise, architects know — or ought to know — where and how human live and the relationship they form with the surrounding environment. By age-old tradition, architecture carves a space for human dwelling from the environment, creates a place and marks a boundary between one’s house and the neighboring ones of other living beings. From time immemorial, human beings have related in this primarily defensive way to the environment, striving to dominate nature. As Le Corbusier said, “Une ville! C’est la mainmise de l’homme sur la nature.” (Urbanisme, 1925).
Yet the endless growth of technical/scientific prowess is bringing us towards active domination, which is spreading to the entire environment. Scoccianti showed us that if we were to use the right science and suitable technique, we could conceive and make complex ecological systems and govern their development, even creating their exterior appearance— symbolic meaning not just its functional one — in a way comparable to architectural design. This talk by this exceptional practical biologist gave us a glimpse of architecture’s future: the extension of its ability to configure the shape on the planet, organize it in systems for dwelling for all living species.
Francesco Ventura